Vardón sì da descóre, ma ancia da rivà a ‘na conclusión. Par fà calcòssa, par nó lassà massa rebandonàth i nòstre bósch. Se torna fòra i vèci i ne cópa…


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giovedì 10 marzo 2011

BUDOIA: IL PROGETTO "ENERGIA DAL BOSCO"

Il Comune di Budoia, da molti anni  inserito nella rete di comuni "Alleanza nelle Alpi",  nell'ambito del programma denominato dynAlp-climate  ha presentato  a fine 2010  un proprio progetto,  che recentemente è stato approvato e che verrà perciò cofinanziato per una somma di 10.000 euro.

Venti sono i progetti che nei prossimi due anni riceveranno un cofinanziamento dal progetto dynAlp-climate, il programma per il clima della rete di comuni «Alleanza nelle Alpi». Dei 45 progetti presentati, la giuria ne ha scelti otto italiani, tre francesi e tre svizzeri, due tedeschi e due sloveni e infine due provenienti dal Liechtenstein e dall'Austria. Complessivamente, dynAlp-climate metterà a disposizione di questi progetti climatici circa 300.000 euro. I progetti danno un contributo concreto alla protezione del clima o mirano all’adattamento alle conseguenze del cambiamento climatico.
Il progetto di Budoia è incentrato sulla creazione di un primordio di filiera locale della legna da ardere, puntando a far incontrare la domanda e l'offerta di combustibili legnosi, legna da ardere in primis. Lo scopo è quello di riprendere la gestione dei boschi cedui privati che attualmente sono scarsamente utilizzati, cercando così di smuovere un po' l'assetto del mercato della legna da ardere, che è fortemente fondato sul commercio di prodotto non locale, per lo più provieniente da paesi balcanici ed Est-europei.
Tra le principali azioni previste dal progetto, vi è la formazione di un gruppo di operatori forestali, l'apertura di uno sportello "Energia dal Bosco" ove far confluire la domanda e l'offerta (di boschi in piedi da tagliare, di legna da ardere da vendere, eccetera...), e il coinvolgimento delle scuole elementari nella ricerca di un nome col quale identificare la legna locale. Da segnalare anche il coinvolgimento di altre realtà locali già esistenti, come la cooperativa "Le Anguane", per quanto concerne l'esecuzione pratica dei lavori in bosco, e la Pro Loco di Budoia,  con il ruolo di promozione turistica e culturale.  Sarà presente anche Assocosma, come referente professionale nel settore dell'utilizzo delle biomasse legnose da energia.
Intanto, a Budoia, il progetto è stato già illustrato alla popolazione nella serata del 24 febbraio u.s.. La partecipazione   è stata molto buona, oltre le aspettative, segno che l'argomento è piuttosto sentito.
Adesso sta per essere avviata la fase formativa per gli operatori forestali, con un corso specifico sull'uso in sicurezza di motosega, decespugliatore e verricello. La sessione primaverile del corso prevede tre giorni di lezione, in due periodi distinti: 29, 30 e 31 marzo e 5, 6, e 7 aprile. Il corso si svolgerà a Paluzza (UD) presso il Cesfam (Centro servizi per le foreste e le attività di montagna), gestito dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Chi fosse interessato a proporsi come volontario per il corso ed essere poi disponibile a  diventare parte attiva del progetto (andando materialmente a tagliare il bosco) lo può comunicare direttamente al Comune di Budoia ( tel. +39 0434 67 19 11, e-mail: sindaco@com-budoia.regione.fvg.it ). Idem dicasi per chi volesse avere maggiori informazioni.
E' un'opportunità da non perdere... per cui: giovani (e meno giovani...), fatevi avanti!

mercoledì 2 marzo 2011

Spacco della legna

Come avevo detto, parlerò in questo post dello spacco della legna. Generalmente, ci sembra che il lavoro di maggiore impegno sia quello in bosco, dove si abbattono le piante, si sramano, si depezzano, si concentrano i pezzi e poi si esboscano fino al luogo dove possono essere caricati per il trasporto a destinazione. In effetti, questa è un'impressione giusta, anche se dobbiamo ricordarci che in alcuni casi anche la successiva fase, quella della lavorazione per lo spacco e l'accatastamento, può rivelarsi abbastanza impegnativa. E' il caso per esempio del legno di carpino bianco, come quello  che ho appena tagliato e spaccato, che in funzione del diametro dei fusti, della loro fibratura e nodosità qualche problemino lo può creare.
Intanto comincio dicendo che ormai da anni ho preso l'abitudine di spaccare la legna lasciandola della lunghezza con la quale la allestitisco in bosco, cioè 1 metro. E' il sistema - dico io - "dei crucchi", perché è in uso prevalentemente al di là della Alpi e un po' anche nella nostra montagna interna.
Nella nostra pedemontana, invece, il sistema classico di lavorazione prevede prima l'accorciamento dei  tronchi in ceppi della lunghezza finale (cioè a misura di stufa) e poi lo spacco in pezzi (stòcks, nel dialetto locale) delle dimensioni volute. Adesso che cominciano a diffondersi le macchine sega-spaccalegna, le due operazioni sono svolte assieme, evitando di maneggiare più volte la legna. La legna così segata e spaccata alla dimensione finale, che è variabile, comporta per contro maggiori oneri per quanto riguarda la successiva movimentazione e l'accatastamento rispetto alla legna lunga, cioè quella da 1 metro spaccata ma non accorciata. E' per questo che ho preso l'abitudine "dei crucchi" di spaccare la legna mantenendola lunga, per la facilità di accatastamento per la stagionatura e anche perché  si può sempre decidere in seguito la lunghezza dei pezzi da ricavare, quando la si accorcia con la sega. A mio avviso, sarebbe interessante un approfondimento che metta a  raffronto i due metodi di lavoro,  per  verificarne i rispettivi punti di forza e le crticità.
Passando ad altro,  mi urge porgere un ringraziamento alla ditta Agri3, con sede a Fiume Veneto (PN), per avermi affidato in prova uno spaccalegna orizzontale LANCMAN da 20 t. In particolare, ringrazio il sig. Matteo Barbin, per la disponibilità dimostrata nel mettermi a disposizione tale macchina. L'Agri3 commercializza macchine e attrezzature per l'agricoltura e la forestazione e si distingue per dinamismo e  professionalità. L'esperienza che ho potuto così fare è stata molto utile e mi ha permesso di avere un'idea più precisa  del tipo di attrezzatura che potrà servirmi nel prossimo futuro. 
Ho apprezzato soprattutto la robustezza e la cura dei particolari costruttivi della macchina, prodotta in Slovenia dalla GOMARK , che non ha tanto da invidiare a quelle di marche più famose.
Per il momento chiudo qui e inserisco alcune immagini.
Alla prossima...