Vardón sì da descóre, ma ancia da rivà a ‘na conclusión. Par fà calcòssa, par nó lassà massa rebandonàth i nòstre bósch. Se torna fòra i vèci i ne cópa…


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lunedì 18 ottobre 2010

I boschi cedui in Italia, oggi

Questo post non è farina del mio sacco.
O meglio: mi sembra giusto proporre, a quanti non la avessero già letta, la premessa agli Atti del 46° corso di Cultura in Ecologia , organizzato dal Dipartimento TeSAF della Facoltà di Agraria dell’Università di Padova e tenutosi dal 7 al 10 giugno scorso.
Ho solo aggiunto un link e delle sottolineature, quest'ultime forse non servivano.
Buona lettura.
P.S.: commentate pure...


"Il 46° Corso di Cultura in Ecologia affronta il tema della gestione dei boschi cedui.
Che sia tema importante e di attualità lo dimostrano alcuni dati: il recente rapporto ISPRA 97/2009 mette bene in risalto che l’Italia è il primo importatore mondiale di legna da ardere: tra il 1996 e il 2006 le importazioni di legna sono quasi quadruplicate in quantità, passando da 164.843 Mg a 796.960 Mg, e più che sestuplicate in valore, passando da 9,8 milioni di US$ a quasi 72 milioni di US$.
Contestualmente i boschi cedui rappresentano oltre 1/3 della superficie a bosco del nostro paese (IFNC 2007) ma in molte aree montane e collinari dove domina il bosco ceduo sono stati molto accentuati i fenomeni di emigrazione verso le città, con conseguente spopolamento ed abbandono delle attività tradizionali di coltivazione del bosco.
Il quadro che si forma cosi è contraddittorio: da un lato si osserva una notevole richiesta interna del prodotto principale del ceduo (legna da ardere) dall’altro un generale abbandono della coltivazione.
E’ evidente che problematiche di natura sociale, infrastrutturale e ad ambientale si intrecciano a quelle più propriamente tecniche formando un quadro complesso. Ciò obbliga ad una analisi di dettaglio, caso per caso, delle diverse condizioni al fine di proporre soluzioni tecnico-gestionali in grado di ottimizzare i benefici che tale forma di governo può fornire.
L’obiettivo del corso è proprio questo: presentare diverse analisi e soluzioni tecniche in grado di massimizzare i benefici che il bosco ceduo può fornire tenendo in considerazione e rispettando tutti i vincoli che le direttive di sostenibilità economica, sociale ed ambientale impongono.

Il direttore del corso Tommaso Anfodillo"

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