Discutiamo dei nostri boschi: di come erano, di come sono e delle condizioni in cui vorremmo lasciarli ai posteri. E quindi, anche di come fare per gestirli secondo degli obiettivi condivisi
Vardón sì da descóre, ma ancia da rivà a ‘na conclusión. Par fà calcòssa, par nó lassà massa rebandonàth i nòstre bósch. Se torna fòra i vèci i ne cópa…
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sabato 12 giugno 2010
Cominciamo…
Ecco: finalmente mi sono deciso anch’io a “scendere in campo”, che per me coincide col bosco (anche se virtuale). Credo che sia ora di discutere dello stato dei boschi che, fortunatamente, circondano Budoia. I cambiamenti socio-economici che sono intervenuti nel nostro paese dall’ultimo dopoguerra ad oggi hanno avuto, tra le varie conseguenze, anche la progressiva perdita di interesse per i boschi. Nel ventennio più recente, si può dire che la cinghia di trasmissione che in passato permetteva, da una generazione all’altra, il mantenimento di una certa cultura boschiva, si è definitivamente spezzata. Nello spazio apertosi dopo la scomparsa delle consuetudini silvane d’un tempo, ora non è ben chiaro cosa vi sia. Quest’ultima però è solo una mia sensazione, che talvolta, discutendo non virtualmente ma per davvero, trova condivisione. Credo pertanto che vi sia la necessità di confrontarsi attorno all’argomento dei boschi e del loro stato attuale. Per poter capire se per essi vi è qualche interesse, di che tipo, ed altro ancora…
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Bell'argomento!!!
RispondiEliminaLa cosa strana è che stavo per scrivere un post simile sul "nostro" blog di Polcenigo... (http://supereroi-polcenigo.blogspot.com/)
Sono interessato alla materia avendo anche fatto un master proprio sulle biomasse e perchè, avendo qualche bosco, da anni mi occupo a tempo perso di operazioni selvicolturali.
E' necessario anche capire che un bosco per vivere ha bisogno di una certa manutenzione e quindi deve essere periodicamente "diramato".
Basta fare un giro sulle nostre montagne per vedere che dove il bosco non ha più un proprietario "taglia legna" le piante dominanti sono edere, "vidisons", rovi... e queste hanno la tendenza a sovrastare qualsiasi cosa e a non far crescere nulla... quindi il bosco dopo un pò di anni tende a morire.
Soluzioni?
Qualcuna ne ho ma sto appunto cercando di capire la fattibilità e altre cosucce non trascurabili...
Comunque da parte mia l'interesse per i boschi c'è!
Saluti!!!
A Ernest, grazie per il commento, il primo (speriamo) di una lunga serie. Vedo che la situazione dei boschi pedemontani la percepisci in maniera molto simile a me. Non diamo però per scontato che tutti la pensino all'incirca come noi. I boschi infatti sono chiamati a svolgere una molteplicità di funzioni e quindi, focalizzando troppo l'attenzione su una o poche si esse, si rischia veramente di trascurare fortemente o addirittura negare le altre. Per questo motivo, non è facile affrontare l'argomento se non ci si sforza di mantenere più ampia possibile la propria visione d'insieme (compatibilmente con le priorità che ognuno di noi tenderebbe a stabilire). Comunque, qui non mi dilungo oltre, sicuramente in un prossimo post affronterò la questione della multifunzionalità dei boschi. A presto
RispondiEliminaMauro
Il blog sui nostri boschi è una buona iniziativa. Complimenti.
RispondiEliminaHo un boschetto di 1500 mq: mi piacerebbe avere delle indicazioni su come tenerlo, ricavare un pò di legna da ardere e valorizzare le caratteristiche locali.
Nel settore di destra del blog si fatica un pò a leggere per scarso contrasto tra i caratteri e lo sfondo.
Mi piacerebbe se rendessi accessibile sul blog la tua relazione fatta al convegno sui boschi nell'ultima Festa dei funghi.
Le visite guidate delle scuole elementari e medie potrebbero servire a far conoscere il bosco ai bambini e ragazzi. Lavoretti estivi di manutenzione rivolti ai ragazzi delle superiori, patrocinati dal comune, potrebbero essere utili per più motivi.
Marco Gigante
Ciao Marco e grazie dei suggerimenti. Per quanto riguarda la visualizzazione delle scritte nella sezione sulla destra del blog, pur avendo cercato di fare del mio meglio, non sono riuscito a sistemarle come si dovrebbe (sai anche tu che me la cavo meglio con la "manèra" o col "falthìn" che col computer), pena il rifacimento totale del blog. Ho però visto che la visualizzazione può cambiare, anche significativamente, a seconda del browser impiegato. Per quanto riguarda il boschetto di tua proprietà, si potrebbe dargli un'occhiata per valutare se è il caso di fare qualcosa e che cosa. Infine, la questione del coinvolgimento dei bambini o ragazzi delle scuole sarebbe sicuramente un'idea forte (è provato che poi loro "lavorano" l'intera famiglia risultando alla fine più efficaci di chiunque altro). Questa attività è già svolta in una certa misura dal Corpo forestale regionale. Si tratterebbe nient'altro che di ampliarla come numero di occasioni. Anche l'idea di svolgere dei piccoli lavori di manutenzione facendo partecipare gli studenti delle scuole superiori è a mio avviso valida. Qui però non sono da dimenticare le questioni della sicurezza (copertura assicurativa). Spero che qualcuno legga e risponda a questi scambi di idee, per poi sapere quanto visionari siamo o, viceversa, se il tutto suscita qualche interesse. Dopotutto, si parla di natura e di opportunità per starvi a contatto e iniziare a conoscerla...
RispondiEliminaPer il mio intervento nel convegno dello scorso anno vedrò di provvedere alla pubblicazione su questo blog. Anzi, è meglio se pubblico anche tutti gli altri interventi.
Ciao
Mauro