Vardón sì da descóre, ma ancia da rivà a ‘na conclusión. Par fà calcòssa, par nó lassà massa rebandonàth i nòstre bósch. Se torna fòra i vèci i ne cópa…


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mercoledì 21 luglio 2010

Carburante alchilato

Ero da tempo incuriosito dalle positive caratteristiche che vengono decantate a favore dei carburanti cosiddetti “alchilati”, prodotti appositamente per l’impiego in macchine mosse da piccoli motori a scoppio, come le motoseghe, i decespugliatori, le rasaerba, eccetera. Ebbene, per togliermi lo sfizio mi son detto: “proviamo ‘sto carburante, ché son curioso di vedere cosa cambia rispetto alla solita miscela fatta con la benzina verde”. Allora, lo scorso inverno, ne ho acquistato per prova una tanica da 5 litri, da usare per alimentare la motosega. Devo dire, a onor del vero, che un po’ mi puzzava spendere più del doppio (circa 4 euro al litro) della classica miscela fai-da-te. Ma devo anche dire, sempre a onor del vero, che da qualche anno il maggior fastidio che provavo nell’utilizzo della motosega era proprio il dover respirare il fumo acre dello scarico. Ricordo infatti dei momenti in cui il fastidio al naso e alla gola era ben presente, influendo sensibilmente sul comfort e sulla resa di lavoro. A parte questi ricordi e arrivando al dunque, ho consumato la tanica da 5 litri e subito dopo ne ho comperata una da 25. Il motivo è presto detto: non voglio più tornare indietro, dato che utilizzando il carburante alchilato ho constatato che si lavora in condizioni molto migliori e che, alla fine del lavoro, non si è più accumulata sugli abiti e sulla pelle quella puzza tremenda tipica della miscela fai-da-te (anche se fatta con olio di qualità). Anche lavorando col decespugliatore, che a differenza della motosega ha lo scarico rivolto dietro la schiena dell’operatore, si percepisce un notevole miglioramento generale delle condizioni di lavoro. Per quanto riguarda l’aspetto economico, che è quello che più frena l’impiego di questi carburanti, a mio modo di vedere il maggiore costo è sicuramente compensato dalle positive caratteristiche anzi accennate. Ancora più importante, anche se non direttamente percepibile, è la drastica limitazione all’esposizione al benzene e ad altri idrocarburi aromatici, che sono riconosciuti quali fattori di rischio di insorgenza di tumori. In proposito si veda questo link specifico e anche quest’altro , che parla più in generale di salute e sicurezza per gli operatori.
P. S. : (per i più scettici) credetemi, non sono pagato dall’industria petrolifera e nemmeno dal rivenditore di zona…

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